Beni confiscati: da Verbumcaudo al bando nazionale Pnrr, a Polizzi Generosa il punto sui progetti di valorizzazione in Sicilia

Da Verbumcaudo al bando Pnrr, a Polizzi Generosa il punto sulla valorizzazione dei beni confiscati in Sicilia - 405 pxBeni confiscati tra Pnrr, Regione, comuni siciliani e fondi europei. Si è tenuto a Polizzi Generosa, nel Palermitano, un incontro per fare il punto sulla gestione dei patrimoni sottratti alla criminalità organizzata nell’Isola. Organizzati dal Dipartimento Programmazione, Autorità di coordinamento dell’Autorità di gestione del Po Fesr Sicilia 2014-2020, i lavori si sono svolti stamani nella sala del Cinema Cristallo, nell’ambito dell’iniziativa “Madonie: terre di memoria, impegno e resistenza” che si tiene fino al 31 luglio in occasione del decennale della consegna dell’ex feudo Verbumcaudo al Consorzio madonita per la Legalità e lo sviluppo.

Ad aprire l’incontro “Regione Siciliana e fondi europei, la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie” è stato il sindaco di Polizzi Generosa, Gandolfo Librizzi. Subito dopo, l’intervento del presidente del Consorzio madonita Legalità e sviluppo, Vincenzo Liarda, che ha sottolineato quanto sia importante per una regione come la Sicilia rendere fruibili per i territori gli immobili sottratti alla criminalità organizzata.Questa settimana celebriamo i dieci anni dalla consegna dell’ex feudo Verbumcaudo – ha detto Liarda -. Nel frattempo tanto è stato fatto, e possiamo dire che quello di oggi non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Lo dobbiamo alle nuove generazioni”.

Poi è stata la volta di Giuseppe Guerrini, del Nucleo di verifica e controllo dell’Agenzia nazionale Coesione territoriale, che ha illustrato il bando Pnrr per la valorizzazione dei beni confiscati nel Mezzogiorno. “Scrivere questo avviso non è stato facile – ha spiegato Guerini -. Per motivi tecnici, ad esempio, abbiamo dovuto escludere le associazioni del terzo settore, fatto che ha suscitato polemiche, ma è stata una scelta obbligata. Poi abbiamo dovuto misurarci con i target molto stringenti previsti dal Pnrr, come quello che prevede il completamento di almeno 100 interventi entro giugno 2025 – e questo ha influito sui criteri di selezione degli interventi. Alla fine – ha continuato l’esponente dell’Agenzia di Coesione –  per accedere ai 250 milioni di euro messi a disposizione sono state presentate 528 domande, di cui 155 solo in Sicilia, che è stata la prima regione per numero di istanze trasmesse. E considerando anche gli ulteriori cinquanta milioni che vengono assegnati con procedura negoziata, sono pervenute in tutto 543 richieste (di cui 162 da pubbliche amministrazioni dell’Isola) per un importo complessivo di 621,5 milioni di euro (213,7 milioni il totale siciliano), a fronte di una dotazione finanziaria di 300 milioni”.

Sui progetti sostenuti con le risorse del Po Fesr Sicilia 2014-2020 è quindi intervenuta Maria Letizia Di Liberti, direttore del Dipartimento regionale Famiglia: “Nonostante le note difficoltà di spesa in questo settore, dovute a uffici tecnici sovraccarichi, mancanza di personale e formazione ad hoc – ha detto la Di Liberti –, con l’Azione 9.6.6 del Programma operativo sono stati finanziati sette interventi per il riuso di beni confiscati, grazie anche alla lungimiranza di sindaci che hanno voluto riqualificare immobili abbandonati o inutilizzati. Tutto ciò – ha continuato – ha permesso di realizzare centri per anziani, disabili e famiglie. Ad esempio, è stata rifunzionalizzata Villa Castello a Bagheria (Palermo), sono stati finanziati un centro servizi a Sciacca (Agrigento), un centro sociale a Marsala (Trapani), una casa per la legalità e un giardino della memoria a Favara (Agrigento), un terreno agricolo è stato adibito per agricoltura sociale a Misterbianco (Catania), è stato rifunzionalizzato un immobile ad Alcamo (Trapani) e realizzato un progetto di riqualificazione per le periferie a Vittoria (Ragusa). E ingenti sono ancora le risorse e i fondi disponibili”.

Giovanni Calabrese ha poi ripercorso tutta la normativa di settore e l’attività della Regione negli anni, fino all’attivazione alla Segreteria generale della Presidenza di un ufficio specifico per il Coordinamento in materia di beni confiscati alla criminalità organizzata, che dialoga con le istituzioni regionali e locali per la valorizzazione degli immobili. “Come è avvenuto  – ha raccontato – per la costituzione del Consorzio madonita Legalità e sviluppo, e poi per la procedura di evidenza pubblica per la gestione dell’ex feudo Verbumcaudo, che prima della confisca apparteneva al boss mafioso Michele Greco“.

A illustrare i contenuti della Strategia regionale beni confiscati è stato Domenico Spampinato, coordinatore del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici in Sicilia, che ha anche fatto il punto sull’attuazione, dopo il via libera, nei mesi scorsi, della Giunta regionale: “Siamo in attesa di delibera Cipess per avere piena attuazione – ha spiegato Spampinato – La Strategia può contare su diversi tipi di risorse, nazionali e comunitarie, e ha una governance condivisa tra Dipartimento Programmazione, Segreteria generale della Presidenza e Nucleo di Valutazione, che nei prossimi mesi si occuperà dell’attuazione”.

Intanto, proprio con Verbumcaudo e altri tre beni sottratti alla mafia, la Regione ha partecipato al bando Pnrr per la valorizzazione dei beni confiscati nel mezzogiorno, per un totale di contributi richiesti di circa 15 milioni di euro.

Dal punto di vista economico-finanziario, è stato posto l’accento sulla necessità che i progetti di riqualificazione abbiano una sostenibilità economica, che vada oltre la confisca e il finanziamento. Anche per questo motivo è stata messa a punto una Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati, basata su concertazione, cooperazione tra amministrazioni, accesso comune alle informazioni e monitoraggio civico.

A concludere l’incontro è stato Federico Amedeo Lasco, direttore del Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, Autorità di coordinamento dell’Autorità di gestione del Po Fesr Sicilia 2014-2020: “Fanno bene gli enti locali a partecipare ai bandi nazionali Pnrr – ha osservato Lasco – Ma diciamo ai sindaci dell’Isola che abbiamo anche a disposizione i 5,8 miliardi di euro della nuova programmazione Fesr Sicilia 2021-2027 che, nonostante un percorso più concertativo tra Amministrazione regionale e comuni siciliani, ha un orizzonte temporale un po’ più ampio per l’utilizzo delle risorse. Lasco ha anche sottolineato l’importanza delle verifiche sugli asset patrimoniali dei beni la necessità di importare modelli virtuosi e valorizzare le competenze: “La confisca senza la valorizzazione non è una vittoria – ha concluso il direttore – Il settore dei beni confiscati è difficile per vari motivi. L’aspetto più importante, oggi, è disporre di una progettualità esecutiva che consenta alle stazioni appaltantI di partire subito per la realizzazione degli interventi”.

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