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Fondi per sviluppo e coesione, incontro tra Schifani e il ministro Foti su attuazione accordi e uso delle risorse. Programmati dalla giunta gli interventi complementari

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20 Ottobre 2025

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Il presidente della Regione, Renato Schifani, in qualità di coordinatore della commissione Affari europei ed internazionali della Conferenza delle regioni, ha incontrato a Roma il ministro degli Affari europei e delle Politiche di coesione, Tommaso Foti, per anticipare alcune questioni prioritarie che saranno discusse dall’organismo di raccordo tra le amministrazioni regionali.

Nel corso dell’incontro, ha portato all’attenzione del ministro, a nome di tutte le regioni, la necessità di avviare forme di collaborazione con il governo finalizzate a un confronto per una migliore attuazione degli Accordi per la coesione, finanziati con il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027.

“L’incontro è stato utile – ha dichiarato Schifani – per anticipare al ministro le tematiche che le regioni porteranno in discussione nei prossimi giorni. Abbiamo voluto condividere preventivamente con il governo le criticità emerse dai territori, nella prospettiva di un dialogo costruttivo. Siamo fiduciosi che, lavorando insieme, si possano individuare soluzioni condivise e concrete, in grado di rispondere efficacemente alle necessità dei territori e di rafforzare l’efficacia degli strumenti di sviluppo e coesione“.

Intanto, proprio nel quadro delle politiche di coesione, la giunta di palazzo d’Orléans, con la delibera approvata a inizio ottobre (la n. 279/2025) su proposta del presidente Schifani, ha avviato la programmazione di risorse del Fondo di rotazione istituito con la legge 183 del 1987 per oltre 1,3 miliardi di euro, destinati a interventi complementari rispetto ai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea per il ciclo 2021-2027. Potranno essere finanziate opere pubbliche di valenza sociale e infrastrutturale.

Dopo il passaggio in commissione all’Ars, le consultazioni con la Presidenza del Consiglio e l’esame da parte del Cipess, la programmazione sarà definita attraverso un atto aggiuntivo all’accordo di coesione firmato dal presidente Schifani con la premier Giorgia Meloni a Palermo nel 2024.

“Abbiamo avviato – dice Schifani – il percorso che consentirà di completare la programmazione di tutte le risorse del ciclo 21-27. A partire dall’assicurare il completamento del ciclo di programmazione 2014/20 dei fondi Fsc, Fesr e Fse dando la possibilità di attuare una serie di importati interventi che non era stato possibile definire per la scadenza dei termini o per l’insufficienza delle risorse. Adesso potremo realizzare una serie di opere fondamentali per le nostre città, per i nostri territori, anche in settori di forte valenza sociale come le scuole o gli ospedali delle aree ad alto rischio ambientale o potenziando gli interventi già avviati per contrastare la crisi idrica e nel settore dei rifiuti. Abbiamo previsto risorse per finanziare le misure in favore delle fasce più disagiate della società e per favorire nuova occupazione“.

La programmazione riguarda, in particolare, progetti per un importo di 1,07 miliardi di euro complementari al Fesr 21-27 e 277,6 milioni di interventi complementari al Fse+.

Tra i primi figurano gli interventi nelle città. A Palermo sarà finanziata con oltre 47 milioni la realizzazione di due poli educativi territoriali; a Messina saranno destinati 65 milioni per la bonifica e la valorizzazione delle aree ex Sanderson e per il risanamento delle zone degradate. Per interventi di rigenerazione urbana a Catania sono previsti 25 milioni, mentre per il completamento degli scavi e la valorizzazione dell’area del teatro antico di Agrigento sono programmati 2 milioni di euro.

Spiccano, poi, i 175 milioni per progetti che erano stati ammessi a finanziamento con le risorse del programma operativo del 2014/20, ma non finanziati per esaurimento delle risorse; i circa 400 milioni per il completamento del ciclo integrato dei rifiuti che prevede anche investimenti per il miglioramento della raccolta differenziata e per la diffusione del compostaggio domestico; 35 milioni per il piano delle traverse idriche, quasi 85 milioni per la tutela del territorio attraverso interventi di bonifica e di mitigazione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera, mentre altri 50 milioni saranno investiti per la prevenzione dei danni da calamità naturale.

Per quanto concerne la sanità, 26 milioni andranno al potenziamento dei presidi ospedalieri nei territori ad alto rischio ambientale. Un investimento di 41 milioni, inoltre, è previsto per l’attuazione del Piano triennale della transizione digitale, attraverso l’Arit. Importanti gli interventi complementari al Fse+. Tra questi, per le borse di studio degli Ersu è previsto uno stanziamento di 120 milioni, 55 milioni per interventi sociali per i soggetti svantaggiati e i servizi a sostegno delle persone non autosufficienti, 22 milioni per la formazione professionale.

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Revisione: 20 Ottobre 2025

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