Protezione civile: con i fondi Ue nuovi strumenti tecnologici per salvare vite in tutta la Sicilia

Si chiamano Unità strategiche multifunzionali per la gestione dei rischi. Sono container dotati di attrezzature che consentono alla Protezione civile e ai vigili del fuoco di operare in casi di gravi emergenze, utili soprattutto nella ricerca di dispersi o nella frantumazione di macerie. E che permettono di salvare vite umane.

Con un progetto interamente finanziato dal Po Fesr 2014-2020, la Regione Siciliana ha acquistato 14 moduli “Usar” (Urban search and rescue), ciascuno composto da due strutture prefabbricate, allestiti in tutto il territorio, comprese le isole minori.

“Si tratta di strumentazioni di un certo grado tecnologico – spiega il dirigente del Servizio sismico e vulcanico del Dipartimento regionale Protezione civile, Nicola Alleruzzo – tra cui lance e telecamere termiche, e attrezzature per individuare il suono e il respiro delle persone sotto le macerie. I container sono tra l’altro dotati di sistemi che li rendono facilmente trasportabili. Sono infatti sia sollevabili, grazie a un sistema aerodinamico che consente di alzarli e ripoggiarli a terra facendoli adeguare alle asperità del terreno, sia di farli imbarcare sui camion senza l’ausilio di una gru. E possono inoltre essere agganciati a un elicottero o a un areo che li può trasportare rapidamente e in tutta sicurezza da un punto all’altro dell’Isola”.

L’intervento, avviato nel 2018 e concluso alla fine dell’anno appena trascorso, ha un valore che supera gli otto milioni e mezzo di euro, tutti provenienti dalle risorse nazionali e comunitarie del Programma operativo cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, con particolare riferimento all’Asse 5 “Cambiamento climatico, prevenzione e gestione dei rischi.

L’iniziativa è nata dalla volontà della Regione di coprire tutto il territorio siciliano, portando le attrezzature Usar anche nelle isole minori, per migliorare anche lì il pronto intervento in caso di eventuali incidenti particolarmente impegnativi. Così, adesso, se i vigili del fuoco saranno chiamati per gravi emergenze anche a Pantelleria (Trapani), Ustica (Palermo), Lipari (Messina) o Lampedusa (Agrigento), troveranno direttamente sul posto tutte le attrezzature di cui avranno bisogno, senza doverle trasportare dalla terra ferma, come avviene nel resto dell’Isola. E come già era possibile nell’isola vulcanica di Stromboli, nel Messinese, dove i container Usar sono arrivati con un progetto analogo cofinanziato dal Po Fesr Sicilia nel periodo di programmazione 2007-2013 dei fondi europei.

“L’Usar è un’unità specializzata di ricerca e soccorso in ambiente urbano e nella fattispecie sotto le macerie – sottolinea Paolo di Bella, vigile del fuoco del comando di Messina, in servizio sull’isola di Stromboli – E utilizza strumentazioni molto sofisticate, come telecamere con rivelatori laser per misurare a distanza la temperatura corporea delle persone, o geòfoni specifici per ascoltare i rumori sotto macerie, per capire se le vittime di incidenti sono ancora in vita. Attrezzature che permettono, ad esempio, di ascoltare eventuali richieste di aiuto o lamenti, grazie a particolari sensori posizionati sul terreno, e con un sistema di triangolazione (se ne utilizzano almeno tre, ndr) riuscire a restringere il campo delle ricerche e individuare con un certo margine di precisione dove scavare”.

 

>> LA SCHEDA / Acquistate 14 Unità strategiche multifunzionali per la gestione dei rischi: dati, immagini e video

 

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